Porto Alabe

La spiaggia dorata con cui inizia a nord la costa oristanese, nella marina di Tresnuraghes. Andando avanti si possono ammirare le alte falesie basaltiche generate dalle antiche eruzioni del Montiferru. Una possente e suggestiva muraglia nera.

S.Caterina di Pittinurri

Incantevole insenatura natuale. Qui il basalto cede il posto al calcare miocenico che disegna bianche scogliere dalle forme plastiche e bizzarre. Come "Su Riu" la foce di un piccolo corso d'acqua. Nelle vicinanze area archeologica di Corpus, citta punico-romana.

S'Archittu

Un arco naturale scavato dal mare nella roccia di arenaria, che si può percorrere a piedi, camminando su un tappeto di animali marini fossili.

Is Arenas

6 Km di spiaggia sinuosa, con alle spalle un'immensa pineta, all'interno della quale si trovano nuovissimi campi da golf.

Sa Mesa Longa

Incantevole caletta e omonima isoletta lunga e piatta, dominata dalla scogliera a strapiombo plasmata dalla più importante formazione di dune fossili consolidate esistente in Italia.

Capo Mannu

Con le sue rupi di calcare giallastro alte 50 mt e le belle torri di Capo Mannu e Sa Mora, segna il settore settentrionale della penisola del Sinis, franosa roccia calcarea. Da qualche anno frequentatissimo dagli appassionati di surf da onda per le caratteristiche onde di tipo oceanico che si creano continuamente anche in assenza di vento.

Mandriola e Putzu Idu

Nell'istmo formato da una striscia, sabbiosa la spiaggia di Mandriola con le sue distese di Alghe e Putzu Idu, alle cui spalle si trovano le famose saline di Sal'e Porcus, specchio d'acqua dolce-salata, popolate da "sa zenti arrubia" come vengono chiamati i fenicotteri rosa. E' un piccolo stagno che durante il periodo stivo, si asciuga completamente.

S'Arena Scoada

Da cui parte un tavolato di franosa roccia calcarea, che delimita una piccola graziosissima caletta.

Torre Grande

Frazione balneare del capoluogo, attrezzate con scuole di surf da onda e windsurf, frequentata soprattutto alla sera nel suo interminabile lungomare illuminato, tra i pini e le palme, per la vivacità dei suoi centri in spiaggia, con musica fino all'alba. Domina l'arenile di sabbia dorata, la cinquecentesca torre Spagnola che da il nome alla borgata ed è la maggiore delle 80 torri poste dagli spagnoli lungo tutta la costa. Da non perdere il pomeriggio del 15 Agosto la rappresentazione della "Sartiglia estiva" con i mini cavalieri di Oristano che corrono spericolati sul lungomare

Abbarossa

All'interno del golfo di Oristano era una bella spiaggia dunosa, andata quasi completamente perduta, durante la edificazione del Porto di Oristano. Al momento resta una lunga spiaggia, facilmente accessibile.

Marina di Arborea lunga spiaggia di sabbia bianca con alle spalle l'immensa pineta Barany.

Macreddì

Caratteristico borgo di pescatori, sulle rive dello stagno omonimo in un paesaggio incontaminato. Una piccola chiesa dedicata alla Madonna di Bonaria e la cinquecentesca Torre Vecchia.

Isola di Mal di Ventre (Malu Entu)

Uno degli ultimi lembi intatti del Mediterraneo antico, caratterizzato da straordinarie valenze naturalistiche e archeologiche. 80 ettari di superficie ad alto interesse che, insieme al piccolo scoglio del Catalano, dovrebbe far parte del previsto arco del Sinis e Montiferru.
A circa 7 Km dalla costa dell'Oristanese, l'isola di Malu Entu, l'isola del vento cattivo, è di aspetto uniforme, ricoperta di cespugli e abitata da conigli e uccelli marini; la sua particolarità è data dalla costituzione geologica, di roccia granitica, a differenza della prospiciente costa sarda, di roccia calcarea.
Le spiagge dell'isola sono molto belle, con acque meravigliosamente trasparenti, soprattutto sul lato orientale rivolto verso la costa sarda: la Cala del Pontile, la Cala nord-est, la Cala del Nuraghe, e la Cala dei Pastori, sono le più importanti. Ma una passeggiata lungo la riva consente di scoprire tanti altri angoli incantevoli, con piccole spiaggette in cui la trasparenza indescrivibile ed il colore ceruleo delle acque sono dovuti alla sabbia, formata di granuli di quarzo traslucidi, identica a quella della spiaggia di Is Arutas.
Malu Entu presenta un enorme interesse scientifico, per le particolari specie endemiche, e per le testimonianze archeologiche che ne dimostrano la frequentazione a partire dal neolitico e poi in età nuragica, punica, romana e oltre.
Nei suoi pressi è stata rinvenuto un relitto di nave romana del I sec. A.C. che trasportava un carico di pani di piombo.
Maldiventre è tra le prime terre emerse della Sardegna (quindi d'Europa) in età Paleozoica: ne sono prova le rocce granitiche che includono enormi cristalli feldspatici. Ne consegue che l'isola (non abitata) richiede una protezione del tutto particolare che ne salvaguardi l'habitat.
Bisogna dire che un'escursione in quest'isola costituisce veramente un'avventura verso i confini del mondo, per la solitudine e la bellezza dei suoi prati e delle sue spiaggette, tra le quali una addirittura dominata da un Nuraghe.