Ricchissimo di acque, il territorio presenta la sua suggestiva bellezza, aspra e dolce allo stesso tempo: costoni selvaggi disegnati da singolari affioramenti basaltici e da una rigogliosa vegetazione costituita da olivastri secolari, querce e macchia mediterranea.

Area archeologica Santa Cristina

A breve distanza dall'abitato di Paulilatino uno degli esempi più integri e monumentali di templi a pozzo finora conosciuti in Sardegna, costituita da un santuario di età nuragica, dai resti di una torre nuragica e da un villaggio di capanne.
Il tempio a pozzo (bronzo finale) realizzato in blocchi squadrati, è costituito dal recinto che racchiude il vestibolo e la scala che conduce alla camera sotterranea.
Poco distante si trova la chiesetta campestre omonima con le cumbessias che ospitano i pellegrini in occasione del novenario.

Museo archeologico-etnografico di Paulilatino

Il museo si trova all'interno del palazzo Atzori (XVIII sec.) ospita una esposizione di pannelli grafici e fotografici e una ricca sezione etnografica, tra cui la ricostruzione di una tipica cucina con arredi e oggetti originali.

L'altopiano di Abbasanta

Originato dalle antiche eruzioni del Montiferru, ha un interesse naturalistico ma soprattutto paesaggistico ed etnografico. Sono interessanti le vaste zone coperte da sugherete, secolari olivastri e le distese di asfodeli e cisti che ricordano lontane steppe. In primavera l'altopiano, interrotto solo dalle linee create dai muretti a secco, si colorano all'inverosimile.

Nurache Losa (a circa 2 Km da Abbasanta)

Il nuraghe è del tipo complesso trilobato. Il primo impianto risale al bronzo medio. Due imponenti antemurali realizzati con grossi blocchi di pietre lo circondano. La cortina più esterna racchiude anche il villaggio di capanne originario e altri ambienti realizzati nelle successive fasi tardo-punica, romana e alto medievale.

Fordongianus

Paese di antichissime origini: le proprietà curative delle sue acque termali erano conosciute e sfruttate dai Romani, le cui Terme, costruite intorno al I° E III° secolo d.C. oggi si possono ammirare in tutta la loro imponenza. Sono oltre 18 secoli che da una fontana in marmo a forma di leone fluisce instancabilmente l'acqua termale. Del passato glorioso restano l'anfiteatro, un acquedotto e delle postazioni militari. La piscina rettangolare raccoglie l'acqua calda alla temperatura di circa 50°.

Stagno di S'Ena Arrubia

Poco dopo Arborea. Si può circumnavigare in auto. Dai punti panoramici si vedono migliaia di fenicotteri, anatre e folaghe, decine di aironi bianchi, polli sultani, falchi di palude e falchi pescatori.

Cattedrale di Santa Giusta

La chiesa di epoca romanica (XII sec.) in forme pisane e influssi lombardi è realizzata in trachite, ha la facciata con archi, una trifora e il timpano con rombo centrale. L'interno è a tre navate, separate da colonne alcune di provenienza dall'antica Tharros.

Oristano

La città offre significativi esempi di età medievale. Fulcro e capoluogo del ricco giudicato di Arborea, conosce un periodo florido e rappresenta l'ultimo baluardo della conquista aragonese dell'isola. Sotto la dominazione spagnola attraversa un lungo periodo di crisi caratterizzato da carestie, pestilenze e sommosse.
Della cinta muraria antica restano brevi tratti, la torre di Mariano II costruita nel 1291 e la Torre di Portixedda, a corpo cilindrico. Nel cuore dell'abitato si trova il Duomo, edificato ai primi del XIII sec. Con impianto originario a tre navate e transetto con cappelle, tra cui quella della Madonna del Rimedio con volta a crociera gemmata. La facciata e la struttura attuale, ad una navata con cappelle, risalgono ai primi del 700. Vicina è la Chiesa di San Francesco, con pronao neoclassico con colonne e timpano. Nell'interno, a pianta centrale, si trova sull'altare la statua lignea del '400 del Crocifisso del Nicodemo riferibile a scuola spagnola. Nella via Parpaglia, all'interno dell'omonimo papazzo, è l'Antiquarium Arborense che raccoglie numerosi materiali che abbracciano un arco cronologico che va dal neolitico al medioevo. In una sezione è allestita la Pinacoteca con pale di altari relativi a retabli del '400 e del '500.
Durante il carnevale si svolge la "Sartiglia", la famosa giostra equestre a cui partecipano i più abili cavalieri della città e di tutta l'isola, che si cimentano nella cosrsa alla stella, di origine spagnola.